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Il contesto attuale

Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per il settore wine, food & beverage italiano, che dovrà affrontare una serie di sfide dettate da un mercato sempre più globalizzato e da condizioni economiche incerte. I segnali già visibili del rallentamento economico, della riduzione della capacità di spesa dei consumatori e della competizione internazionale disegnano uno scenario complesso per i prossimi mesi. Tuttavia, non mancano opportunità per le aziende del comparto, legate alla premiumizzazione, all’export e a nuovi modelli di business.

Sfide principali per il 2025

  1. Riduzione della capacità di spesa dei consumatori
    Secondo le previsioni di ISTAT e i recenti studi dell’Osservatorio Consumatori Banca d’Italia, i livelli di inflazione e l’incertezza economica sono destinati a rimanere elevati nel 2025, con effetti diretti sulla capacità di spesa dei consumatori. I dati NielsenIQ mostrano un trend di aumento della sensibilità al prezzo, con i consumatori italiani che si orientano sempre più verso prodotti più economici o verso private label per i beni non essenziali. Le famiglie ridurranno ulteriormente la spesa in beni premium, prediligendo prodotti che offrono un buon compromesso tra prezzo e qualità.
  2. Concorrenza estera e pressione sui prezzi
    La concorrenza internazionale rappresenta una sfida crescente per il settore enologico e alimentare italiano. Come riportato da Eurostat, l’aumento delle importazioni di vino da paesi come Francia, Spagna e produttori emergenti (come quelli sudamericani) sta creando una pressione significativa sui prezzi dei prodotti italiani. Questo fenomeno rischia di esacerbare una guerra dei prezzi che potrebbe comprimere ulteriormente i margini dei produttori, come indicato anche dal rapporto di Nomisma Wine Monitor. SACE, nel suo “Rapporto Export 2024”, ha evidenziato come la competizione internazionale spinga i produttori italiani a cercare di mantenere competitivi i prezzi, spesso a scapito della redditività.
  3. Rinnovata attenzione alle normative e alla sostenibilità
    Le normative europee sulla sostenibilità stanno spingendo il settore a ripensare l’intera filiera produttiva. Dal packaging ai metodi di produzione, le aziende sono chiamate a soddisfare standard sempre più stringenti in materia di sostenibilità ambientale e riduzione dell’impatto. Questo comporta investimenti significativi che, sebbene possano generare un vantaggio competitivo, rappresentano una sfida per le piccole e medie imprese che devono adeguarsi rapidamente. I dati UNEP e quelli riportati dal Ministero dell’Ambiente italiano delineano un panorama in cui la sostenibilità non è più opzionale ma necessaria per mantenere l’accesso a determinati mercati e per fidelizzare i consumatori più sensibili alle tematiche green.
  4. Difficoltà logistiche e aumento dei costi della filiera
    Gli ultimi report di Confetra e Confcommercio mostrano come l’aumento dei costi di trasporto e di energia continuerà a rappresentare una criticità per il settore food & beverage. L’influenza di questi costi sulla catena di approvvigionamento è destinata a crescere, con possibili impatti sui prezzi finali dei prodotti. L’ottimizzazione della filiera, la riduzione degli sprechi e l’implementazione di soluzioni logistiche più efficienti (come la filiera corta) saranno cruciali per mantenere competitività.

Le opportunità del 2025

  1. Premiumizzazione e valorizzazione del Made in Italy
    Secondo Bain & Company e Nomisma, la richiesta di prodotti premium è destinata a rimanere forte, soprattutto sui mercati internazionali. Il Made in Italy continua a rappresentare una garanzia di qualità, autenticità e legame con il territorio, elementi che consentono di posizionare i prodotti italiani su fasce di prezzo più alte e di conquistare i consumatori più attenti. ISMEA evidenzia come l’evoluzione del gusto dei consumatori più giovani, sempre più interessati alle storie dietro ai prodotti, rappresenti un’opportunità unica per i brand italiani di raccontare il proprio legame con il territorio e la propria tradizione.
  2. Sviluppo dei mercati esteri
    ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha sottolineato come il potenziale di crescita per il vino italiano risieda principalmente in mercati emergenti come l’Asia e il Nord America. Il cambiamento delle abitudini di consumo in questi mercati, evidenziato dai report di Wine Intelligence, mostra una crescente apertura ai vini importati e un interesse verso il vino biologico e sostenibile, aree in cui l’Italia è particolarmente competitiva. Puntare sull’export, diversificando i mercati di riferimento, può rappresentare una strategia efficace per compensare la stagnazione del mercato domestico.
  3. Esperienze enogastronomiche e turismo esperienziale
    L’integrazione tra il comparto vinicolo e il turismo rappresenta un’altra opportunità di crescita per il 2025. Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico di Nomisma evidenzia come i turisti siano sempre più interessati a vivere esperienze che coinvolgano il territorio, la cultura e la gastronomia. La promozione di percorsi enoturistici, eventi di degustazione e esperienze autentiche legate alla produzione è un modo per rafforzare il legame emotivo tra il consumatore e il brand, aumentando il valore percepito del prodotto.
  4. Innovazione e digitalizzazione
    La digitalizzazione continua a offrire nuove opportunità per il settore. Secondo McKinsey & Company, l’uso di tecnologie digitali per migliorare la tracciabilità, l’efficienza produttiva e la gestione della supply chain rappresenta un importante driver di crescita. L’e-commerce e il canale Direct-To-Consumer (DTC) permettono ai produttori di accorciare la filiera, migliorare il margine di profitto e creare un contatto diretto con il consumatore finale. Il rapporto Netcomm mostra come la crescita del canale online per il comparto wine & food sia destinata a proseguire, con una sempre maggiore rilevanza dei marketplace specializzati e delle piattaforme digitali proprietarie.

Possibili evoluzioni futuribili dello stile di consumo

  1. Crescente attenzione verso la sostenibilità
    Secondo le ricerche di Fondazione Symbola e del Ministero delle Politiche Agricole, la sostenibilità sarà un driver fondamentale per i consumatori del futuro. Si prevede un aumento della domanda per prodotti con packaging ridotto o completamente riciclabile, con certificazioni biologiche e a basso impatto ambientale. I consumatori, in particolare le nuove generazioni, saranno disposti a pagare un sovrapprezzo per prodotti che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale.
  2. Bibitizzazione e riduzione del consumo alcolico
    Il fenomeno della “bibitizzazione“, ovvero l’aumento della domanda di bevande alternative al vino e agli alcolici tradizionali, continua a guadagnare terreno. Secondo Wine Intelligence, il consumo di bevande a basso contenuto alcolico o analcoliche è destinato a crescere ulteriormente, con una particolare enfasi su cocktail ready-to-drink, mocktails e alternative creative al vino. Questo trend è trainato da un cambiamento culturale che promuove uno stile di vita più sano e dalla crescente sensibilità verso i problemi legati all’abuso di alcol.
  3. Esperienze immersive e personalizzazione
    Gli esperti di KPMG e Bain & Company concordano che il consumatore del futuro sarà sempre più interessato a vivere esperienze di consumo uniche e personalizzate. Questo coinvolgerà sia il momento dell’acquisto (con esperienze di shopping immersive, anche digitali, in realtà aumentata), sia il momento della degustazione, con eventi su misura per piccoli gruppi e interazioni dirette con i produttori. La personalizzazione, sia nei prodotti offerti sia nelle esperienze proposte, diventerà un elemento chiave per fidelizzare i consumatori e creare valore.
  4. Salute e benessere come priorità
    Secondo un recente rapporto di Euromonitor International, la salute e il benessere continueranno a guidare le scelte dei consumatori nel food & beverage. Prodotti funzionali, arricchiti con vitamine e probiotici, così come opzioni che rispondono a specifiche necessità alimentari (senza glutine, senza lattosio, vegan), vedranno una crescente domanda. Questo trend è particolarmente forte tra i Millennial e la Generazione Z, che considerano l’alimentazione un aspetto centrale del proprio benessere complessivo.

Conclusioni

Il 2025 si preannuncia come un anno di profonde trasformazioni per il settore wine, food & beverage italiano, caratterizzato da sfide impegnative e opportunità da cogliere. Le aziende che sapranno adattarsi ai cambiamenti, investendo in sostenibilità, digitalizzazione e nuove modalità di interazione con il consumatore, avranno l’opportunità di emergere rafforzate da questo periodo di transizione. La chiave per il successo risiederà nella capacità di valorizzare la qualità, il legame con il territorio e di proporre esperienze che rispondano alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più consapevoli e attenti alla sostenibilità e al benessere.